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LA NOTTE DEL 20 LUGLIO 1969

Letterature spaziali

di Damiano Laterza

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1869: ci sarebbero voluti ancora 100 anni affinchè un essere vivente potesse passeggiare allegramente sul suolo lunare e qualcuno già si azzardava a descrivere come sarebbe stata la conquista umana del satellite terrestre. Avvicinandosi, in maniera esageratamente sbalorditiva, alla realtà. Quel qualcuno era Jules Verne, cantore dell'utopistico, col piglio da studioso. Intorno alla Luna (1870) narra del lancio nello spazio di un proiettile cavo al cui interno viaggiano tre esploratori. La destinazione, manco a dirlo, è la Luna. L'impresa, però, fallisce (a causa di un errore tecnico) ma il trio riesce a rientrare indenne, tra ali di folla in delirio. A parte alcune soluzioni ingenue (in riferimento alla gravità o al concetto di inerzia) e non dimenticando che si tratta di una spedizione fantastica, colpiscono la grande quantità di dati tecnologici riportati e i precisi calcoli balistici che sovrintendono alla narrazione.
Jules Verne, "Dalla Terra alla Luna"L'opera (che ha come gustoso anticipo Dalla Terra alla Luna - del 1865, sempre di Verne) inaugura un florido filone che si manifesta in tutti i campi della trasmissione del sapere - incluso l'onirico film-parodia Viaggio nella Luna (1902), del visionario Méliès – fino ai tardi anni '50, quando compaiono alieni e improbabili Ufo.
Intanto è cominciato il countdown che porterà alla realizzazione del proclama kennediano. (Anche se il 20 luglio 1969 sulla targa che – a perpetua memoria - gli americani lasceranno sul suolo lunare, ci sarà la firma di Nixon).
Il genere letterario "Luna" si evolve. Dalla fantascienza si passa al reportage giornalistico. Le testimonianze dirette di quegli uomini simbolo, in tuta d'amianto e fegato d'acciaio, divengono materiale prezioso.
Micheal Collins, "Carrying the Fire: An Astronaut's Journeys", 1974Micheal Collins, "Mission to Mars", 1990Dei tre, l'unico che ha narrato di suo pugno è stato Micheal Collins, cioè il terzo uomo. Era lì, ma non scese mai. Senza di lui, però, gli altri non sarebbero potuti tornare a casa. Il suo contributo, dunque, fu fondamentale. Anzi, di più. Collins, che potremmo definire "italiano" (è nato a Roma, quartiere Salario. Suo padre lavorava all'Ambasciata Usa) restò in orbita per tutto il tempo. In quegli storici attimi, mentre gli altri due se ne andavano a zonzo sul Mare della Tranquillità, si scrisse che Collins era l'uomo che più di ogni altro s'era allontano da terra. Successivamente alla memorabile impresa, il Collins autore ha pubblicato: un'appassionata autobiografia (Carrying the Fire: An Astronaut's Journeys, 1974), un intenso resoconto storico del programma spaziale americano (Liftoff: The Story of America's Adventure in Space, 1988), una narrazione tecnica sul volo umano verso Marte (Mission to Mars, 1990) e un libro per bambini nel quale racconta le sue esperienze di astronauta (Flying to the Moon: An Astronaut's Story, 1994). «Nessun ghost writer» assicurano gli editori dei volumi (e «nessuna traduzione in italiano», aggiungono i fan nostrani, avviliti). Collins, eccelso pilota, scrive in modo accurato, fluido, ironico. Espone con nitidezza molti aspetti sconosciuti (ai più) della vita d'astronauta. Soprattutto quelli relativi alla gestione tecnica delle navicelle.
James R. Hansen, "First Man. The Life of Neil A. Armstrong" 2006Il primo uomo, però, non si scorda mai. First Man. The Life of Neil A. Armstrong (2006) è l'unica biografia autorizzata di colui che posò il primo piede e pronunciò la celebre frase («Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l'umanità»). Scritto dall'americano James R. Hansen, ex storico della NASA e docente di Storia dell'esplorazione spaziale all'Università dell'Alabama, racconta la vita dell'introverso Armstrong, dalla guerra di Corea (cominciò come pilota militare) alla conquista della Luna. Rigoroso, completo e accurato, Hansen ricostruisce i fatti con fare scientifico e cura maniacale del dettaglio. Lo stesso Armstrong ha collaborato, svelando particolari inediti (per mezzo di una lunga e diligente intervista) e fornendo svariati documenti. Una biografia «definitiva», la si potrebbe definire. (E anche di questa fatica letteraria non v'è traccia nella lingua di Dante).
Edwin E. "Buzz" Aldrin e Wayne Warga, "Return To earth", 1973Johan Harstad, "Che ne è stato di te, Buzz Aldrin?", 2008Edwin – detto Buzz – Aldrin fu il secondo uomo. Scrisse – coadiuvato da Wayne Warga, autore di mistery – una drammatica autobiografia dall'evocativo titolo di Return to Earth (1973). In essa Buzz racconta della lotta affrontata contro la depressione e l'alcolismo, che lo afflissero durante gli anni immediatamente successivi al suo "ritorno sulla terra" (venne anche rinchiuso in un ospedale psichiatrico).
Che ne è stato di te, Buzz Aldrin? Si chiede lo scrittore norvegese Johan Harstad - pubblicato, in Italia, da Iperborea (2008). E' una curiosa opera letteraria contemporanea, questa, che prende Aldrin come pretesto per riflettere sul senso di essere un "numero due", quando là fuori la lotta per affermarsi come "numero uno", impazza senza esclusione di colpi. Come dire: elogio del gregario. Minuscola, indispensabile ruota del grande ingranaggio.
Antonio Muñoz Molina, "Il vento della Luna", 2008L'allunaggio dell'Apollo 11 è un momento topico: «Grande balzo per l'umanità», ma foriero di minute storie personali che recano in sé il germe dell'immensità.
Come ne Il vento della Luna (Mondadori, 2008) dello scrittore spagnolo Antonio Muñoz Molina. Liriche vicende autobiografiche infarcite di angustia franchista e, sullo sfondo, quella magica notte di luglio '69. Quando la TV trasmetteva in diretta dalla Luna e il mondo, piccolino sullo sfondo, diventava per sempre Villaggio Globale.
Paolo Ulivi, "Lunar Exploration", 2004Dall'altra parte dello scaffale ci sono atlanti lunari, testi celebrativi, riepiloghi, ricostruzioni, cronologie, teorie del complotto.
Su tutti, un volume in particolare merita: Lunar Exploration- Human Pioneers and Robotic Surveyors (2004). L'ha scritto l'italianissimo ingegnere aerospaziale Paolo Ulivi. E' un resoconto davvero completo di tutte le missioni spaziali lunari, (e relativi progetti di missioni mai realizzate) dall'inizio del XX secolo ad oggi. Per cultori della materia.

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